La Fondazione Casa Buonarroti di Firenze e la Galleria civica di Modena celebrano la ricorrenza del 450° anniversario della morte di Michelangelo con la mostra "Michelangelo e il Novecento", evento dedicato alla fortuna della figura e dell'opera dell'artista nel corso del secolo scorso che è aperta al pubblico a Firenze dal 18 giugno e a Modena dal 20 giugno, per chiudersi, in entrambe le sedi, il prossimo mese di ottobre.
Basata su un progetto scientifico comune e accompagnata da un catalogo unico, l'esposizione, realizzata per la sede fiorentina con i contributi determinanti dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dell'associazione MetaMorfosi, Roma e, per la sede modenese con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e con il contributo dell'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, è strutturata su due nuclei tematici specifici: uno riferito ai centenari novecenteschi della morte e della nascita dell’artista che hanno coinvolto nel 1964 e nel 1975 la Casa Buonarroti e altre istituzioni fiorentine e italiane; l’altro, più in generale, legato alla presenza di Michelangelo nella cultura visiva del XX secolo, un’influenza che spazia dalla citazione diretta al richiamo ideale e che abbraccia scultura, pittura, architettura, grafica, fotografia, video, design e che continua a esercitare il suo fascino anche sugli esiti recenti della ricerca artistica internazionale.
Esempio di pienezza intellettuale, di magistero artistico e dignità morale, Michelangelo resta per il Novecento uno straordinario punto di riferimento della vita culturale moderna e contemporanea, della sua storia, della società, delle arti e della civiltà produttiva: lascia una traccia indelebile nell’opera degli artisti che si sono confrontati con lui, tanto da costituire un focus di interesse e di approfondimento che continua a tradursi in dibattiti, convegni e mostre, che supera i confini degli studi sul Rinascimento e si inserisce in una prospettiva interdisciplinare e aperta della scena culturale internazionale.
La mostra è un'occasione di studio e di ricerca per tentare di comprendere quanto sia stata vasta e profonda l'influenza di Michelangelo sulla scena culturale del secolo scorso, per quanto riguarda la scultura, l'architettura, il design e le arti visive in generale.
La presenza e il forte carattere iconico dell'artista non hanno eguali. Altri grandi del Rinascimento, come ad esempio Raffaello o Leonardo da Vinci, non hanno dato origine sul piano figurativo ad una ricaduta come quella cui ha dato vita l'opera michelangiolesca, talmente presente nell'immaginario del '900 che se ne è fatto uso e abuso, fino alla recente rappresentazione del David armato di mitragliatrice in una discussa pubblicità americana.
Le icone michelangiolesche sono un unicum, dalla Pop Art in poi ritornano continuamente, spesso ridotte a oggetti kitsch o di consumo, o a statuette da bancarella.
Le opere in mostra a Firenze sono una settantina; a Modena, dove l'allestimento propone opere monumentali e di grandi dimensioni, oltre una trentina.
In entrambe le sedi esse si confrontano con disegni originali di Michelangelo, sette a Firenze, due a Modena, una prima assoluta per la città emiliana che non ha opere dell'artista nelle collezioni estensi.