Con l’avvicinarsi della fine del 2024, il panorama dei bonus edilizi italiani subirà significative trasformazioni. Alcuni incentivi che negli ultimi anni hanno stimolato interventi di ristrutturazione, riqualificazione energetica e miglioramento sismico si avviano verso la scadenza, mentre altri continueranno ad esistere, ma in forma ridotta.
Questo significa che cittadini e imprese dovranno adattarsi a un nuovo contesto normativo, con minori agevolazioni disponibili.
Superbonus, Ecobonus, bonus ristrutturazioni: ognuno di questi strumenti sarà soggetto a cambiamenti che influenzeranno sia chi è in procinto di avviare nuovi lavori, sia chi ha già avviato interventi e sta completando il percorso di riqualificazione.
Ma quali sono le novità più rilevanti? Quali bonus rimarranno disponibili, e in quali modalità? E quali saranno le scadenze da tenere a mente per non perdere le agevolazioni?
Se ti stai chiedendo come pianificare al meglio i tuoi interventi, continua a leggere: in questo articolo ti guideremo attraverso tutti i dettagli necessari per comprendere i cambiamenti in arrivo.
Modifiche e scadenze dei bonus edilizi: Superbonus ed Ecobonus
A partire dal 2024, molti bonus legati all’edilizia subiranno delle modifiche rilevanti o termineranno del tutto. Tra questi, spiccano il Superbonus e l’Ecobonus, due agevolazioni che negli ultimi anni hanno contribuito significativamente al miglioramento del patrimonio edilizio nazionale.
Il Superbonus, che inizialmente prevedeva una detrazione del 110% delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica e riduzione del rischio sismico, verrà gradualmente ridotto. Nel 2024, la percentuale di agevolazione scenderà al 70%, e per il 2025 si ridurrà ulteriormente fino al 65%.
Nonostante questa riduzione, il Superbonus rimane un’opportunità preziosa per chi intende effettuare interventi significativi sugli immobili. Tuttavia, per poter accedere alla cessione del credito, sarà necessario rispettare alcune scadenze specifiche, come l’approvazione dei lavori in condominio entro il 17 febbraio 2023 e il pagamento delle spese documentabili entro il 29 marzo 2024.
Per quanto riguarda l’Ecobonus, questo strumento giungerà alla sua scadenza a fine 2024. L’Ecobonus ha permesso di ottenere detrazioni fiscali fino al 75% delle spese per interventi di riqualificazione energetica, con un tetto massimo di spesa di 136mila euro. Rientrano tra gli interventi agevolati la riduzione del rischio sismico, l’installazione di impianti fotovoltaici e delle colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
La detrazione è stata suddivisa in dieci anni, garantendo un ritorno economico per chi ha deciso di investire in queste migliorie.
Sismabonus: ultime opportunità per la messa in sicurezza sismica
Il Sismabonus rappresenta un altro importante incentivo che, tuttavia, giungerà alla sua naturale scadenza il 31 dicembre 2024. Questa agevolazione, particolarmente rilevante in un paese come l’Italia soggetto a rischio sismico, permette di ottenere detrazioni fino all’80% se dall’intervento risulta una riduzione di una classe di rischio, e fino all’85% nel caso in cui si riesca a ridurre il rischio sismico di due classi.
La misura è rivolta sia agli interventi sulle parti comuni degli edifici che alle singole unità immobiliari, con un tetto massimo di spesa pari a 96mila euro per unità. L’incentivo si applica alle spese sostenute dal 2017 al 2024, suddividendo la detrazione in dieci quote annuali di pari importo. Questo incentivo è valido anche per chi acquista immobili facenti parte di edifici interamente ristrutturati, a condizione che i lavori di restauro siano eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e che la vendita o l’assegnazione dell’immobile avvenga entro 18 mesi dal termine dei lavori.
Con la scadenza di questa agevolazione, chi ha intenzione di mettere in sicurezza il proprio immobile dal punto di vista sismico dovrà affrettarsi a completare gli interventi entro la fine dell’anno.
Bonus ristrutturazione: cosa cambia nel 2025
Il Bonus ristrutturazione rimarrà disponibile anche nel 2025, ma con una sostanziale riduzione rispetto agli anni precedenti. A partire dal 1° gennaio, la percentuale di detrazione scenderà dal 50% al 36%, con un limite massimo di spesa fissato a 48mila euro, dimezzando di fatto il tetto precedente di 96mila euro. Questa agevolazione, dedicata ai contribuenti soggetti all’Irpef, resta comunque una delle opzioni più utilizzate per la ristrutturazione di abitazioni e altri immobili.
Il bonus riguarda vari interventi, tra cui manutenzioni straordinarie, restauri conservativi e risanamenti, ed è rivolto non solo ai proprietari degli immobili, ma anche a inquilini e familiari conviventi. Tra i beneficiari figurano anche i titolari di diritti reali o personali di godimento, come usufrutto o abitazione, nonché il convivente more uxorio.
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Il futuro prevede ulteriori riduzioni: dal 2028 la percentuale di detrazione potrebbe scendere al 30%, fino ad arrivare progressivamente al 2033, rendendo il 2024 e il 2025 anni cruciali per chi vuole ancora usufruire di condizioni relativamente vantaggiose.
Bonus verde e bonus arredi: le ultime chance prima della scadenza
Tra i bonus edilizi che giungeranno alla loro scadenza definitiva entro la fine del 2024 troviamo il Bonus verde e il Bonus arredi ed elettrodomestici.
Il Bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% su una spesa massima di 5mila euro, relativa a interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni. Gli interventi possono includere la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Sono incluse nell’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione, purché correlate agli interventi effettuati. È fondamentale che le spese siano tracciabili, ovvero effettuate tramite bonifico bancario o postale, per poter usufruire della detrazione.
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Il Bonus arredi ed elettrodomestici, invece, consente una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Per il 2024, la spesa massima agevolabile sarà di 5mila euro (ridotta rispetto agli 8mila del 2023). Anche in questo caso, la detrazione sarà suddivisa in dieci quote annuali di pari importo, e le spese di trasporto e montaggio rientreranno nell’agevolazione.
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Con la scadenza imminente di queste agevolazioni, chi è interessato a migliorare il proprio spazio abitativo dovrà agire rapidamente per non perdere l’opportunità di beneficiare di queste detrazioni.
Conclusioni: come prepararsi al cambiamento dei bonus edilizi
Il 2024 rappresenta un anno cruciale per chi intende usufruire delle agevolazioni fiscali legate all’edilizia. Con la scadenza imminente di alcuni bonus, come l’Ecobonus, il Sismabonus e il Bonus verde, e la riduzione delle percentuali di detrazione per il Superbonus e il Bonus ristrutturazioni, è fondamentale pianificare attentamente gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione degli immobili.
I cittadini e le imprese dovranno prestare particolare attenzione alle scadenze e alle nuove condizioni per evitare di perdere opportunità di risparmio. Nel contempo, il panorama normativo sta già delineando ulteriori riduzioni per il futuro, come la possibile riduzione del Bonus ristrutturazione al 30% a partire dal 2028.
Chi intende intraprendere lavori edilizi dovrebbe quindi considerare di avviare al più presto le pratiche necessarie per accedere alle agevolazioni ancora disponibili e massimizzare i benefici fiscali.
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